Il borgo di Stia, incastonato nel cuore del Casentino, è una zona molto conosciuta per essere stata il set del celebre film “Il ciclone” di Leonardo Pieraccioni. Tuttavia, Stia offre molto di più del suo richiamo cinematografico, ed accoglie i visitatori con la sua autenticità e bellezza. Questo incantevole villaggio medievale affascina con le sue vie lastricate, la storica piazza Tanucci e le architetture che narrano secoli di storia.
Museo dell’arte della lana
Una delle principali attrazioni del borgo di Stia è il museo della lana, situato nell’ex Lanificio del paese, che rappresenta un’importante testimonianza della tradizione tessile del Casentino. Questo edificio, che nei primi decenni del Novecento era uno dei principali centri produttivi d’Italia, è stato trasformato in un luogo dedicato alla conservazione e alla diffusione della cultura di questo tessuto. Ad oggi, non si limita a raccontare la storia dell’antico lanificio, ma offre un’esperienza coinvolgente e sensoriale: i visitatori possono toccare i materiali, annusare i profumi, ascoltare i suoni delle macchine e provare personalmente alcune tecniche di lavorazione della lana. Tra l’altro, Stia è conosciuta al mondo anche per il famoso Panno Casentino, ovvero, un tessuto in lana caldo molto resistente, di origini antichissime la cui produzione è stata industrializzata nel 1800.
Immergersi nella natura
Il borgo è letteralmente immerso nella natura, più precisamente, nelle foreste del casentino. Durante la permanenza a Stia è possibile ammirare paesaggi suggestivi che per certi aspetti ricordano molto quelli del nord Europa. Non molto distante dal centro del Paese inizia il territorio del Parco delle Foreste Casentinesi con i suoi alti faggi, castagni imponenti e forti querce. Tra l’altro, se si visita questa zona durante i mesi autunnali è possibile ammirare anche uno spettacolare foliage. Prima dell’arrivo dell’inverno, infatti, l’intero parco si colora di diverse sfumature di giallo, rosso e arancione, creando un’atmosfera unica.
Immergersi nella storia del paese
Stia è una località che vanta importanti testimonianze storiche. Le sue radici affondano nel XI secolo e per tutta la durata del medioevo è stato luogo di mercato per l’alto Casentino nonché, per tantissimi anni, un importante centro di produzione per la lana. Ovviamente le vestigia storiche più importanti sono quelle del castello di Porciano, il quale domina letteralmente tutta Stia dalla vetta di un’alta collina. La c.d. torre merlata risale, invece, al XIII secolo ed è appartenuta alla famiglia del Conte Guidi, proprietari di altri castelli in Toscana, i quali, tra l’altro, hanno avuto l’onore di ospitare a Porciano il Sommo Poeta Dante Alighieri in occasione degli anni d’esilio. Il castello in questione, a seguito dell’abbandono da parte dei conti, è andato in rovina ed è stato successivamente restaurato a partire dal 1960 per volontà della famiglia Specht (attuale proprietaria dell’immobile). All’interno del castello è possibile visitare i tre piani inferiori, i tre piani superiori, invece, sono la dimora dei proprietari. È possibile altresì ammirare il castello Romena, anch’esso un simbolo del trascorso medievale del paese.
Piazza Tanucci
Durante la permanenza a Stia è doveroso fare un salto nella Piazza Tanucci, collocata precisamente al centro della città. Ha una insolita struttura irregolare ed è letteralmente circondata da armoniosi portici ed arricchita da una fontana in pietra con ornamenti in metallo e da pittoreschi balconcini decorati. Sopra la piazza è presente la Piave romanica di Santa Maria Assunta dove è possibile vedere la Madonna con il bambino, ovvero una terracotta robbiana che è capace di stregare i turisti con il suo fascino.
Cosa mangiare?
La cucina del Casentino è semplice ma gustosa. Tra i piatti più rappresentativi ci sono i tortelli di patate, realizzati con patate a pasta bianca farinose, pancetta essiccata, pecorino ed arricchiti da spezie varie. Un altro piatto tipico del territorio è l’acquacotta maremmana, una zuppa tradizionale un tempo consumata dai mandriani. Questo piatto combina ingredienti semplici ma gustosi: uova, pane toscano, pomodori freschi e pecorino, il tutto condito con un generoso filo di olio extravergine d’oliva del territorio. Un altro piatto che merita di essere citato è la Scottiglia, un delizioso stufato caratterizzato dall’uso di diverse varietà di carne, conosciuta anche come “caciucco di terra” o “caciucco di carne”. Per concludere un pasto in bellezza, non si può non provare il Lattaiolo, un dessert tipico della tradizione toscana a base di latte.