Il massiccio del Pratomagno è un complesso montuoso di straordinaria bellezza, che si sviluppa tra il Valdarno superiore e il Casentino, e si trova a nord-ovest di Arezzo. Si tratta di una zona montana di particolare interesse per chi ama il trekking nella natura e le attività all’aria aperta, che vanno dal parapendio al deltaplano, passando per le lunghe passeggiate in montagna. Nella zona del Pratomagno sono presenti molti sentieri e diversi borghi montani pittoreschi e caratteristici, perfetti da visitare in una bella giornata di sole.
Pratomagno sentieri
I sentieri del Pratomagno sono una vera chicca per gli escursionisti e anche per chi ama andare in bicicletta, perché permettono di esplorare una zona montana spettacolare, di respirare aria pulita e di immergersi nella natura incontaminata. Sulla cima del Pratomagno è installata la famosa Croce in ferro, che nel corso degli anni è stata distrutta e ricostruita più volte, e da cui si può ammirare un panorama senza eguali, che nelle giornate più limpide permette di spingere lo sguardo fino alle regioni limitrofe.
Chi ama il trekking non deve assolutamente perdere l’occasione di fare un’escursione sul Pratomagno, e in particolare non deve lasciarsi sfuggire la famosa Via del Castagno.
La via del Castagno
Come già accennato, tra i percorsi trekking Pratomagno spicca la Via del Castagno, un sentiero ad anello di circa 14 chilometri che, lungo il suo percorso, tocca 4 borghi montani. La Via del Castagno si sviluppa in parte su strade forestali e in parte sui sentieri del C.A.I. (Club Alpino Italiano).
Si tratta di un percorso ben segnalato che permette di immergersi nella natura incontaminata della montagna del Pratomagno, di conoscere la storia di questo territorio e di approfondire la conoscenza delle tradizioni e della cultura del castagno. Infatti, lungo tutto il percorso si trovano dei pannelli didattico-informativi che permettono di scoprire tantissime cose sia sulla zona naturalistica, che sull’antica tradizione legata al castagno.
Il percorso da seguire
Per percorrere la Via del Castagno si deve arrivare a San Clemente in Valle, e iniziare da qui la visita. Dopo aver lasciato la macchina nel piazzale all’entrata del borgo e aver fatto un giro tra le sue stradine pittoresche, si deve prendere il sentiero C.A.I. n.21. Questo porta, con una strada in salita, a Poggio di Loro, il secondo borgo del percorso. Qui si può girare il paese e assaggiare qualche specialità tipica, oppure proseguire semplicemente verso la prossima tappa. La Chiesa di Santa Maria Assunta merita una visita e, se si viene qui in agosto, non si può perdere la sagra della pulenda.
Poco dopo aver lasciato il borgo di Poggio di Loro, si deve lasciare il sentiero C.A.I. e prendere la strada forestale che si inerpica nei boschi di castagno. La strada è in salita, ma molto leggera, seppur costante, e conduce direttamente a Gorgiti, terza tappa del percorso ad anello. Dopo aver visitato anche questo borgo, si deve continuare ad andare avanti per la strada forestale che costeggia il torrente Ciuffenna. Questo è il tratto dove sono presenti le specie più disparate di castagno, e il numero maggiore di pannelli informativi che li descrivono minuziosamente e permettono di imparare a riconoscerne le varie specie.
Continuando sul sentiero si arriva ad una strada asfaltata, e da qui si può decidere se proseguire per quella oppure prendere una deviazione vicino ad un piccolo ponte. Entrambe le strade conducono a Rocca Ricciarda, quarto e ultimo borgo della Via del Castagno. A Rocca Ricciarda ci si può fermare per mangiare in uno dei tanti ristoranti tipici del borgo, e assaggiare le specialità del luogo, dalle frittelle alla polenta fatta con farina di castagne.
Per tornare a San Clemente in Valle, e arrivare al punto di partenza e di arrivo del percorso, da Rocca Ricciarda si deve riprendere il sentiero C.A.I. n.21 e attraversare il meraviglioso ponte in pietra. A questo punto, si deve rientrare nei boschi di castagni e seguire la strada in discesa, che riporta direttamente a San Clemente in Valle.
Consigli utili
Come anticipato, la Via dei Castagni è un percorso di difficoltà E. Questo vuol dire che si sviluppa quasi interamente su sentieri ben tracciati e segnalati, ma che richiede un certo allenamento alla camminata e una certa esperienza nell’orientamento.
Trattandosi di un percorso ad anello che copre una distanza totale di circa 14 km, per percorrere la Via del Castagno è consigliabile indossare scarpe da trekking e un equipaggiamento adeguato all’occasione, portando con sé acqua, vestiti adatti e zaini capienti.
Il dislivello non è altissimo, ma ci sono parecchi tratti in salita che possono essere difficili da affrontare se non si è un minimo allenati. Nei mesi estivi le temperature possono essere sfidanti nelle ore centrali della giornata, ma essendo gran parte del percorso nelle aree boschive, le zone d’ombra non mancano di certo.
La Via dei Castagni è un percorso davvero splendido, che regala viste uniche e permette di conoscere la zona del Pratomagno come nessun altro percorso, ma per fare un’esperienza top, è bene prepararsi e non arrivare con infradito o un abbigliamento sbagliato.
Mangiare sul Pratomagno
Per quanto riguarda l’aspetto gastronomico, nei borghi del Pratomagno non si corre certo il rischio di rimanere a bocca asciutta poiché, da queste parti, la cucina è ricca e saporita, fatta di gusti autentici e legati alla terra.
Principalmente, come è facile immaginare, la tradizione culinaria è legata alle castagne, con cui si fa praticamente di tutto, dalle frittelle alla polenta, dalla pasta ai dolci. Anche i formaggi qui sono meritevoli e naturalmente, come nel resto della Toscana, la carne è ottima. Insomma, nei borghi del Pratomagno si potrà degustare una cucina autentica, casalinga e tipicamente montana.
Se invece si preferisce un pasto più rapido, ci si può rivolgere ai diversi chioschetti di alimentari che preparano panini farciti e cibo da asporto. Questi sono perfetti da mangiare durante le pause tra le escursioni, ricordando sempre di non gettare i rifiuti lungo il percorso e verificando di non aver inquinato l’ambiente in nessun modo.