Siena

Abbazia di Monte Oliveto Maggiore: storia e spiritualità sullo sfondo delle crete senesi

L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore è un complesso monastico situato nel territorio di Asciano, in provincia di Siena. La sua storia ha origini nel 1313, quando Giovanni de’ Tolomei, membro della nobile famiglia senese, abbandonò la vita mondana per dedicarsi alla spiritualità. Ritiratosi con altri due nobili, Patrizio Patrizi e Ambrogio Piccolomini, nel deserto di Accona, fondò la Congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto, approvata nel 1319 dal vescovo di Arezzo, e successivamente confermata da Papa Clemente VI. Questa congregazione si unì all’ordine benedettino, seguendo la regola di “ora et labora”, che integra la preghiera (Opus Dei), la lettura meditativa della Scrittura (Lectio Divina) e il lavoro manuale come espressione di equilibrio tra spiritualità e operosità. Oggi, durante le funzioni religiose, i monaci olivetani intonano canti gregoriani: una vera e propria esperienza spirituale e non solo per i fortunati visitatori.

La storia dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

Edificata a partire dal 1401, l’Abbazia è un luogo di grande spiritualità e bellezza artistica, circondata dal paesaggio unico delle crete senesi. Vi si accede attraverso un ponte stretto tra balze e fossi, arrivando a una torre medievale e a un viale di cipressi che conduce al monastero, originariamente gotico-romano e poi abbellito con elementi barocchi.

Questo luogo sacro, oltre alla sua funzione religiosa, ha svolto nel Medioevo il ruolo di ricovero ospedaliero per i pellegrini che percorrevano la vicina via Francigena, offrendo loro ristoro, riposo e cure. Un ruolo simile lo svolse anche durante la Seconda Guerra Mondiale, quando l’Abbazia offrì rifugio a renitenti alla leva, rifugiati politici, militari e due famiglie ebree, protette dai monaci anche durante una perquisizione tedesca. Dopo il 1947, l’Abbazia acquisì alcune parrocchie rurali e nel 1953 Papa Pio XII istituì il capitolo dei canonici nella chiesa abbaziale. L’Abbazia, con statuto speciale e immediatamente soggetta alla Santa Sede e include quattro parrocchie nel comune di Asciano.

L’architettura e gli ambienti dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore

L’architettura dell’abbazia si sviluppa attorno a tre chiostri di epoche diverse: il Chiostro Grande, affrescato con scene della vita di San Benedetto da Luca Signorelli (che porta uno stile più austero) e dal Sodoma (che invece si distingue per uno stile più vivace). A seguire troviamo il Chiostro di Mezzo e il Chiostro Piccolo, entrambi quattrocenteschi, riservati invece alla clausura.

Inoltre, la chiesa presenta un coro ligneo intarsiato da fra’ Giovanni da Verona e un leggìo realizzato da Raffaele da Brescia.

Un altro ambiente da non perdere è il refettorio, dove si può osservare la minuziosa preparazione dei pasti da parte dei monaci. La biblioteca dell’Abbazia, invece, custodisce circa 40.000 volumi, inclusi manoscritti e antichi incunaboli, mentre l’antica farmacia produce miele, liquori e altri prodotti secondo le ricette tradizionali. L’Abbazia di Monteoliveto è infatti nota anche per la produzione di vino, olio e legumi, tutto frutto del lavoro agricolo dei monaci: questi prodotti sono degustabili e acquistabili presso la cantina del complesso.

Ingresso, orari di apertura e regole per la visita

L’Abbazia è aperta al pubblico, ma gli orari di apertura variano in base alle stagioni. Nei periodi in cui vige l’ora solare, gli orari di apertura sono i seguenti: 9.30 – 12.20, mentre di pomeriggio si apre alle 14.30 e si chiude alle 16.40. Nei periodi in cui vige l’ora legale, gli orari di mattina restano gli stessi, mentre cambiano quelli di pomeriggio (14.30 – 17.40).

Durante la visita è richiesto un atteggiamento rispettoso e di silenzio. Si possono fare foto, ma per preservare gli affreschi e i dipinti presenti è vietato l’utilizzo del flash.

Infine, gli animali non sono ammessi all’interno dell’Abbazia.

Abbazia Monte Oliveto: come raggiungerla in auto

È possibile arrivare a Monte Oliveto attraverso due percorsi panoramici: la via Cassia, passando per Buonconvento, e la via Lauretana, attraversando Asciano e Chiusure.

 

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