Uno degli aspetti che sorprende maggiormente dell’Italia, è la sua capacità di conservare tradizioni e festività estremamente diversificate, figlie di una cultura che nel corso dei secoli ha subito svariate influenze. Il 6 gennaio è ad esempio ricordato principalmente per l’arrivo della Befana, ma a Firenze quella data indica principalmente un’altra ricorrenza, ovvero la Cavalcata dei Magi, che di fatto va a chiudere in bellezza le festività natalizie.
Cavalcata dei Magi: l’origine della festività
Le origini di questa tradizione risalgono al XV secolo, quando una compagnia di laici chiamata “Compagnia dei Santi Re Magi” diedero vita ad una grande festa con lo scopo di festeggiare il giorno dell’Epifania. Al culmine della stessa fu pensata una particolare cavalcata, in cui tre diversi cortei, una volta riunitisi al Battistero di San Giovanni, proseguivano insieme verso Piazza San Marco. La festività fu molto apprezzata dalla famiglia Medici, che per decenni si dedicò all’organizzazione e alla cura della stessa fino alla loro cacciata dalla città, avvenuta tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo.
L’evento in questione fece perdere valore alla festività, che per secoli cadde nel dimenticatoio e nessuno ne seppe più nulla. Nella seconda metà degli anni 90’ venne data nuova linfa a questa festa, nel tentativo di valorizzare una delle tradizioni più antiche della cultura fiorentina. La cavalcata dei magi Firenze continua ancora oggi a splendere e a regalare un’Epifania alternativa e dal sapore fortemente tradizionale.
Ispirazione e svolgimento
La Cavalcata dei Magi è una manifestazione fortemente ispirata al ciclo di affreschi realizzato da Benozzo Gozzoli nella Cappella dei Magi, e prevede un corteo di 700 figuranti che parte solitamente da Palazzo Pitti e attraversa il centro storico della città, fino ad arrivare a Piazza Duomo. Una volta lì, si procede con la conclusione dell’evento, che prevede la deposizione dei doni ai piedi del presepe vivente, il saluto dei figuranti e lo “scoppio della colubrina”. Alla testa del corteo vengono ovviamente posti i Re Magi, vestiti con sfarzosi abiti di seta direttamente ispirati alle opere di Gozzoli.
La Cappella dei Magi e i cenni storici
Lo svolgimento di questa particolare manifestazione ripercorre gli eventi rappresentati negli affreschi di Benozzo Gozzoli, noto pittore dell’epoca. La decorazione della cappella dei magi risulta essere ancora oggi uno degli esempi più puri e raffinati dell’arte rinascimentale fiorentina, e riproduce il passaggio del corteo di papa Pio II Piccolomini, importante evento avvenuto nel capoluogo toscano nel 1458.
Nel ciclo di affreschi che adornano la Cappella è possibile notare la presenza dei membri più importanti della famiglia Medici, specialmente quella di Lorenzo il Magnifico, in sella ad un cavallo bianco e vestito in abiti di gran pregio. Nelle raffigurazioni si notano anche Galeazzo Maria Sforza e Sigismondo Malatesta, storici alleati dei Medici e signori rispettivamente di Milano e Rimini. Le opere in questione spiccano non soltanto per la bellezza e l’uso magistrale dei colori, ma anche per lo straordinario realismo dei volti, che contribuisce a impreziosire un luogo dal fascino immortale.