Arezzo

In cammino sulla via dei Setteponti tra le Pievi romaniche e borghi medievali

Il Cammino dei Setteponti, o via dei Sette Ponti, è un itinerario storico che si snoda per circa 60 chilometri attraverso la Toscana, collegando la provincia di Firenze con quella di Arezzo.

La Strada dei Sette Ponti: un po’ di storia

Tracciato dagli Etruschi e successivamente ridisegnato dai Romani lungo la Cassia Vetus, questo percorso attraversa dolci colline ricoperte di uliveti, vigneti e cipressi, punteggiate da antichi borghi medievali, pievi romaniche e panorami che sembrano usciti da una cartolina.

Nel Medioevo la via, conosciuta come via Sancti Petri, raggiunse il massimo splendore, diventando una delle principali alternative alla Via Francigena per i pellegrini diretti a Roma, intrecciandosi con la Via Romea dell’Alpe di Serra.

Il nome della via, Setteponti, richiama proprio i numerosi ponti che attraversano i torrenti del Pratomagno, alcuni dei quali risalenti all’epoca romana e costruiti con l’iconica struttura a schiena d’asino.

Pieve romanica e non solo: cosa vedere lungo la via dei Setteponti

Le pievi romaniche, come quella di San Pietro a Gropina e quella di San Giovenale, costruite lungo il cammino, avevano anche una funzione difensiva grazie ai loro campanili usati come torri di avvistamento. Costruite tra l’XI e il XII secolo, ricoprivano inoltre una funzione religiosa, politica e sociale, servendo da centri di controllo dei villaggi circostanti. Originariamente usate come chiese battesimali, queste strutture erano punti di riferimento per le comunità rurali.

La Pieve a Pitiana, risalente a prima dell’anno Mille, ospita due tavole della scuola del Ghirlandaio e regala ai visitatori un panorama unico e suggestivo dal suo cortile. La Chiesa di Sant’Agata ad Arfoli, a Pietrapiana, custodisce una lastra tombale con la più antica raffigurazione del giglio di Firenze (1126) e offre un meraviglioso belvedere sulla valle dell’Arno e sui monti del Chianti.

La Pieve di San Pietro a Cascia, situata a Reggello, unica nel Valdarno con un loggiato esterno, è celebre per la sua armonia architettonica e ospita il Museo Masaccio, dove si può ammirare il Trittico di San Giovenale, capolavoro del primo Rinascimento.

La Pieve di San Pietro a Gropina è uno dei migliori esempi di architettura romanica in Toscana. L’esterno è sobrio e austero, con un’abside semicircolare e un campanile che potrebbe essere stato costruito su una torre longobarda. L’interno si distingue per i capitelli scolpiti: quelli a destra presentano motivi precristiani e simbolici, mentre quelli a sinistra raffigurano scene bibliche. Un elemento di grande fascino è il pulpito dell’VIII secolo scolpito in pietra serena con motivi zoomorfi e geometrici.

La Pieve di Santa Maria a Scò, invece, è caratterizzata da una struttura a tre absidi, con quella centrale più ampia e le laterali più piccole. I capitelli delle colonne mostrano incisioni dettagliate, tra cui aquile stilizzate.

La Pieve di San Giustino Valdarno conserva il suo abside semicircolare in pietra arenaria ed è un esempio della purezza delle forme romantiche.

Una passeggiata nei borghi

Il percorso dei Sette Ponti era inoltre arricchito da locande, ospedali per i viandanti e stazioni di posta. Tra i borghi più significativi lungo la strada si trova Castelfranco di Sopra, fondato nel 1299 e progettato come una delle Terre Nuove della Repubblica Fiorentina: qui, molti secoli prima, fu eretta la Badia di Sofena, un’antica abbazia immersa tra gli uliveti, che conserva affreschi rinascimentali di artisti come Paolo Schiavo e Bicci di Lorenzo.

Un altro borgo da non perdere è Loro Ciuffenna, considerato uno dei borghi medievali più belli d’Italia, dove è possibile vedere il mulino ad acqua più antico della Toscana (tuttora in funzione) e il Museo Venturino Venturi, situato all’interno del Palazzo Comunale. Una visita la merita anche la frazione San Giustino Valdarno, con il vicino borgo del Borro, una frazione restaurata con cura dalla famiglia Ferragamo, dove il tempo sembra essersi fermato.

Il paesaggio del Cammino dei Sette Ponti

Un elemento caratteristico del cammino sono le Balze del Valdarno, imponenti formazioni geologiche di sabbia, argilla e ghiaia modellate nel tempo da aria e acqua. Queste straordinarie scogliere naturali, alte fino a cento metri, catturarono l’attenzione di Leonardo da Vinci, che le incluse nei suoi dipinti: fanno infatti da sfondo alla celebre Gioconda.

Il Ponte a Buriano, con le sue sette arcate, rappresenta un altro simbolo del cammino. Questo ponte medievale, ancora perfettamente conservato, fu attraversato anche da Leonardo stesso ed è considerato un capolavoro dell’ingegneria dell’epoca. Anch’esso fa parte del paesaggio di sfondo alla Monna Lisa, a testimoniare ancora una volta l’importanza storica e culturale di questo territorio.

 

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