L’Abbazia di San Galgano e l’Eremo di Montesiepi sembrano far parte di uno dei quei racconti mitici contornati da atmosfere anglosassoni sospese nella fantasia, ma in realtà sono luoghi reali, che si trovano nella verde Val di Merse, in Toscana, al confine tra le province di Siena e Grosseto.
L’Abbazia di San Galgano
Chiudete gli occhi e immaginate un’abbazia gotico-cistercense senza tetto, le cui rovine evocano un’atmosfera unica e suggestiva, incastonata in un paesaggio bucolico tipicamente toscano, fatto di colline, vigneti e cipressi. La chiesa di San Galgano fu costruita nel Duecento dai monaci cistercensi in onore di San Galgano Guidotti, un nobile cavaliere che, dopo aver rinunciato alla vita mondana, si ritirò sul Monte Siepi per vivere da eremita e dedicarsi alla fede. La costruzione rifletteva l’architettura tipica dell’ordine, con linee semplici e rigorose, immerse in un ambiente naturale ideale per la vita monastica. La sua posizione strategica, vicina al fiume Merse, era pensata per soddisfare le esigenze di autosufficienza della comunità religiosa.
Tuttavia, con il passare del tempo, l’abbazia cadde in rovina. La peste nera del 1348, che decimò la popolazione monastica, e la pratica della commenda, che affidava la gestione del monastero a figure esterne spesso interessate solo ai guadagni, ne segnarono il declino. Tra gli atti più devastanti si annovera la vendita del piombo del tetto, che portò al suo collasso.
Infatti, oggi la struttura si presenta priva sia del tetto sia del pavimento, che ormai è un manto erboso durante la bella stagione. Tuttavia, le alte mura, il transetto e l’abside rivolto a est sono ancora ben visibili.
L’Eremo di Montesiepi
E se Excalibur fosse stato girato in Toscana? San Galgano, spada nella roccia… le similitudini con l’epopea raccontata nel ciclo arturiano sono veramente sorprendenti.
Infatti, a breve distanza dall’Abbazia, su un sentiero sterrato, si trova l’Eremo di Montesiepi, che è un edificio più antico della chiesa, il quale conserva un elemento simbolico e leggendario: la spada nella roccia. Questo manufatto è legato proprio a San Galgano (nel ciclo arturiano un personaggio si chiama Gawain, italianizzato Galvano o Galgano per l’appunto): secondo la tradizione, fu proprio il cavaliere a conficcare la spada nella pietra come simbolo del suo voto di abbandonare la vita cavalleresca per dedicarsi a Dio, un segno di pace e di rinuncia alla violenza.
L’eremo, costruito sulla capanna dove il santo visse il suo ultimo anno di vita, fu consacrato nel 1185. Originariamente circolare, la sua struttura fu ampliata nel corso dei secoli per accogliere i pellegrini, e al suo interno si trovano affreschi di Lorenzetti, che arricchiscono ulteriormente il fascino del luogo.
Oggi, la spada nella roccia toscana è ancora ben visibile al centro della cappella circolare dall’eremo, ma è protetta da una teca, dopo che una decina di anni fa un turista provò a estrarla, danneggiandola all’altezza dell’elsa.
Abbazia di San Galgano: biglietti e orari
L’ingresso all’Abbazia di San Galgano è aperto tutti i giorni e non c’è bisogno di prenotazione. I biglietti (da 4 € a 15 €) sono acquistabili direttamente alle casse situate all’ingresso del sito. Sono previste riduzioni per specifiche categorie e il biglietto è gratuito per le persone con disabilità e i loro accompagnatori, guide turistiche con patentino, bambini fino a 6 anni e residenti nel Comune di Chiusdino.
Come già anticipato, l’Abbazia è aperta e visitabile tutti i giorni in orario continuato. Gli orari variano però in base alla stagione:
- Da Novembre ad Aprile: 9-18;
- Maggio-Giugno e Settembre-Ottobre: 9-19:
- Luglio-Agosto: 9-20;
- Sabato, Domenica e Lunedì di Pasqua: 9-19.
Per quanto riguarda l’Eremo di Montesiepi, invece, questo è sempre accessibile gratuitamente ed è aperto tutti i giorni dalle 9 del mattino fino al tramonto. Ogni domenica mattina alle 11.30 vi si svolge una messa.